Dalla strada ferrata alla FASANO-SELVA

Presente da grande appassionato qual'è alla presentazione del nuovo libro del giornalista Zino Mastro sulla FASANO-SELVA, il nostro Vittorio Zigrino non si è lasciato sfuggire quei particolari che rendono affascinante la storia di questa gara.

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Mentre agosto dà il meglio di se con un caldo quasi asfissiante, mentre si sprecano foto sui social di tramonti marini e di selfie in riva al mare, ci si incontra alla Selva, per parlare di storia scritta su carta, da custodire e conservare tra i ricordi di famiglia.

Dopo “ 50 volte Fasano Selva “, il pioniere del giornalismo cittadino nostrano Zino Mastro, con il suo mensile di attualità fasanese “ Osservatorio “, presenta ad una platea di autorità, appassionati e piloti, la sua ultima fatica: “ Fasano Selva…. la storia continua Una leggenda sportiva: 2007-2017 “.

Siedono dinanzi alla platea: l’ autore del libro, il consigliere regionale Fabiano Amati, il presidente della Scuderia Egnatia Corse, Laura De Mola e il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria, sin qui, tutto secondo copione, nulla di diverso da una comune presentazione di un libro, ma…

Zino Mastro mostra un volto orgoglioso per questo lavoro di completamento del racconto di tutte le 59 edizioni passate. Parole che raccontano imprese, aneddoti, statistiche e nelle quali, è sempre più presente, la figura narrativa di suo figlio Gianni, una vita sempre più dedicata al mondo delle salite d’Italia.

Tante foto, ormai non più provenienti da pellicole di rullini, ma “ rubate “ a memorie digitali di computer.

Laura De Mola, ha un volto diverso dall’ultima corsa, i suoi lineamenti più distesi e il suo sguardo di nuovo grintoso, mi sa che è tornata sui suoi passi, per lei, la Fasano Selva, continua, non conferma, ma nemmeno smentisce. Parte un timido applauso, forse ancora incredulo per la bella notizia che il cuore degli appassionati presenti, non riesce a trasferire del tutto alle mani.
Accanto a Laura, siede il sindaco Francesco Zaccaria, un po`stranito, non è forse il suo ambiente, quello delle corse, sembra desideroso di conoscerlo meglio, forse un giorno di viverlo davvero nel cuore di una macchina da corsa. Intanto, con la sua presenza, sembra ribadire che lui per la corsa, ci sarà, capendo quanto essa sia importante per la città.

Ma signore e signori, si alza il sipario, perché è il momento dell’ emozione di una prima, mai andata in scena per molti: attore protagonista, il consigliere regionale Fabiano Amati.
Tolti i panni istituzionali del ruolo che ricopre, veste quelli del fasanese DOC per parlare di Fasano-Selva.
Lui, appassionato relativamente “ giovane “ chiamato da Laura a cimentarsi nella corsa, colpo di fulmine e irresistibile voglia, ogni anno, di indossare tuta e casco.

Il proferire suo istituzionale, si trasforma d’ incanto in voce da teatro di prosa che narra la vera origine primordiale della corsa, molto prima del 1946, davvero prima del motore.
Nella seconda metà dell’ ottocento, si stava costruendo la ferrovia, i paesi limitrofi, la vollero dentro di se, Fasano, non fece nulla per avvicinarla al centro cittadino e la strada ferrata passò a 3 Km da esso.

Autisti con carri e cavalli, facevano la spola tra Fasano e la stazione, ma intanto, arrivò il motore a scoppio. Dai cavalli, si passò ai mezzi a motore, dalle stalle, si passò alle officine con gruppi di autisti e meccanici.
Nella piazza del paese ci si confrontava a parole che presto, divennero fatti e per verificarli, si cominciò a correre su in collina, verso la Selva.
Dalle gare tra ragazzi, negli anni, si passa alla corsa ufficiale, nel primo dopoguerra, con la storia certosinamente raccontata nei due libri sulla Fasano Selva, ma senza quella ferrovia lontana dal centro del paese, senza quel desiderio di sfida di quei ragazzi, Fasano, forse, non sarebbe diventata negli anni, la città dei motori…

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