Ci sono oggetti che non possono essere considerati “cose”; ci sono oggetti che hanno un’anima, che hanno un vissuto, una storia e delle emozioni che hanno condiviso con chi li ha posseduti nel corso del tempo.
Un’ automobile ad esempio, non può essere considerata un insieme di lamiere supportate da 4 ruote e basta: l’automobile da quando è nata ha fatto intrinsecamente parte della vita di chi ha stretto tra le mani il suo volante, di chi l’ha utilizzata per lavoro, per piacere o anche per sfida sportiva.
In un’automobile si svolge una buona parte della nostra vita; in quell’abitacolo si sono consumate discussioni, vissuti amori intensi, si sono avvicendati fiumi di pensieri mentre in viaggio da soli si vagava verso una meta definita o… molto spesso indefinita, solo perché guidando si cercava l’ispirazioine per un progetto o la soluzione ai propri problemi. In una vettura si sono versate lacrime, si sono vissuti momenti di gioia, si sono susseguiti momenti di ansia. E quando la vettura è stata profondamente modificata per diventare un potente mezzo da competizione… tutte queste sensazioni e sentimenti si sono amplificati così come in officina qualcuno aveva “amplificato” la potenza sotto il cofano.
L’automobile non può essere solo un oggetto: è una compagna di vita, da rispettare, valorizzare e preservare dal trascorrere del tempo.
Osservare in silenzio vetture quasi centenarie, ferme a far bella mostra delle loro sfavillanti cromature e immaginando quanta storia possano aver visto trascorrere, trasfonde solo un enorme senso di rispetto verso un “oggetto con un anima”.